Oggi con il termine Arteterapia si indica la disciplina che si serve dell’espressione artistica combinata al processo creativo e trasformativo, per creare una zona neutra e protetta dove l’utente possa ritrovare la libertà di esprimersi e di connettersi al proprio inconscio, riattivandosi e sentendosi libero e capace, ritrovando il proprio equilibrio.
Nell’ Arteterapia i medium artistici stimolano la sperimentazione come riverbero dell’esperienza ludica infantile.
L’elaborato artistico
L’elaborato artistico assumerà il ruolo di oggetto transizionale tra il mondo interiore ed emotivo dell’utente e quello esterno della realtà, questo darà la possibilità di identificarsi con esso, renderlo concreto e, attivando il processo trasformativo, farlo suo in una nuova forma.
Il manufatto artistico quindi non è altro che lo specchio dei vissuti e delle emozioni dell’utente, sarà il processo creativo a guidarlo nel suo viaggio che potrà avere:
- valore catartico, per il superamento dei propri limiti e delle proprie paure;
- identificatore, riparatore e fortificatore del sé;
- valore simbolico e metaforico, per l’identificazione e la trasformazione delle emozioni e dei vissuti;
- valore sociale, per la gratificazione e l’innalzamento dell’autostima attraverso il gruppo.
Arteterapia: forme di espressione
L’Arteterapia oggi si avvale di un’infinita serie di strumenti e forme di espressione artistica per produrre effetti benefici.
Il collage può diventare metafora del riassemblare e riordinare le parti scisse del proprio essere; lavorare con immagini e colori stampati è anche molto utile per far esprimere utenti che si sentono intimiditi da attività troppo libere.
Il graffito su pastello a olio o cera può avere un alto valore simbolico, grattare via la superficie di tempera nera può assumere il valore catartico di raschiare via le esperienze negative e traumatiche, per portare alla luce una figura positiva e trovare le risorse nei momenti bui della vita.
L’argilla
La modellazione delle materie plastiche permette di dare forma tridimensionale alle proprie emozioni e ai propri pensieri.
L’argilla in particolare ha un legame ancestrale con l’essere umano.
Questo materiale possiede una propria memoria che viene trasmessa all’utente non appena entrano in contatto.
Capita di osservare la modellazione di animali inconsueti, in una mia esperienza di conduzione con un gruppo di anziani ho avuto modo di osservare la modellazione istintiva di elefanti, cammelli e leoni.
Molto importante è anche la sua proprietà di continua plasmabilità e di cambiamento fisico, passando da molle a solida una volta cotta in una fornace.
Nello stesso processo di scissione e svuotamento del manufatto in argilla, necessario prima della cottura, si può trovare un alto valore simbolico e trasformativo.
L’utente nello scindere e svuotare il suo manufatto arteterapico potrà vivere e sperimentare l’estrarre dal sé esperienze negative, per poi ricomporsi e ricomporre l’oggetto identico solo esteriormente.
Il plasmare porta anche a una ricomposizione della forma del proprio corpo, la modellazione e la scultura possono rappresentare un’esperienza di ri-costruzione delle energie vitali.
La raffigurazione
Nella clinica psichiatrica Friedrich Husemann si pratica questa forma di espressione artistica a livello terapeutico.
Partendo dai solidi geometrici, passando alle forme animali, per arrivare in fine alle figure umane, dove modellare parti di sé rafforza il legame con il proprio corpo, rinvigorendo l’artista interiore nell’esplorare nuove forme viventi.
Anche una semplice linea può trovare un impiego espressivo e trasformativo, in relazione con l’essere umano fin dalle sue origini, la sua capacità di mutare e seguire il ritmo interiore può attenuare situazioni di stress e ansia.
Grazie alle curve, agli angoli e alle forme che essa può assumere e al ritmo che scandisce la loro raffigurazione, possiamo immaginare un percorso di rilassamento, ma anche di conoscenza delle proprie difficoltà e soprattutto delle proprie possibilità.
Non riuscire a riprodurre un determinato tratto o una forma date come consegna dall’arteterapeuta, potrebbe rappresentare una presentificazione simbolica.
Quindi l’opportunità di mettersi alla prova attraverso un percorso di graduale crescita, dove realizzare l’obiettivo finale donerà soddisfazione, infondendo la giusta sicurezza per provare a superare un ostacolo della propria vita.
Affrontare l’ostacolo con una graduale trasformazione, nel rispetto dei tempi dell’utente, porta un abbassamento dello stato ansioso, favorendo il superamento del momento e l’accrescimento dell’autostima.
Tratto dal lavoro di Vincenzo Sanapo
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