Arteterapia e argilla
La modellazione delle materie plastiche permette di dare forma tridimensionale alle proprie emozioni e ai propri pensieri. L’argilla in particolare ha un legame ancestrale con l’essere umano. Questo materiale possiede una propria memoria che viene trasmessa all’utente non appena entrano in contatto.
Capita di osservare la modellazione di animali inconsueti, in una mia esperienza di conduzione con un gruppo di anziani ho avuto modo di osservare la modellazione istintiva di elefanti, cammelli e leoni. Molto importante è anche la sua proprietà di continua plasmabilità e di cambiamento fisico, passando da molle a solida una volta cotta in una fornace.
Nello stesso processo di scissione e svuotamento del manufatto in argilla, necessario prima della cottura, si può trovare un alto valore simbolico e trasformativo. L’utente nello scindere e svuotare il suo manufatto arteterapico potrà vivere e sperimentare l’estrarre dal sé esperienze negative, per poi ricomporsi e ricomporre l’oggetto identico solo esteriormente.
Il plasmare porta anche a una ricomposizione della forma del proprio corpo, la modellazione e la scultura possono rappresentare un’esperienza di ri-costruzione delle energie vitali.
La raffigurazione
Nella clinica psichiatrica Friedrich Husemann si pratica questa forma di espressione artistica a livello terapeutico.
Partendo dai solidi geometrici, passando alle forme animali, per arrivare in fine alle figure umane, dove modellare parti di sé rafforza il legame con il proprio corpo, rinvigorendo l’artista interiore nell’esplorare nuove forme viventi.
Anche una semplice linea può trovare un impiego espressivo e trasformativo, in relazione con l’essere umano fin dalle sue origini, la sua capacità di mutare e seguire il ritmo interiore può attenuare situazioni di stress e ansia.
Grazie alle curve, agli angoli e alle forme che essa può assumere e al ritmo che scandisce la loro raffigurazione, possiamo immaginare un percorso di rilassamento, ma anche di conoscenza delle proprie difficoltà e soprattutto delle proprie possibilità.
Non riuscire a riprodurre un determinato tratto o una forma date come consegna dall’arteterapeuta, potrebbe rappresentare una presentificazione simbolica.
Quindi l’opportunità di mettersi alla prova attraverso un percorso di graduale crescita, dove realizzare l’obiettivo finale donerà soddisfazione, infondendo la giusta sicurezza per provare a superare un ostacolo della propria vita.
Affrontare l’ostacolo con una graduale trasformazione, nel rispetto dei tempi dell’utente, porta un abbassamento dello stato ansioso, favorendo il superamento del momento e l’accrescimento dell’autostima.
Tratto dal lavoro di Vincenzo Sanapo
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