Danzaterapia

Per comprendere l’autenticità e la creatività di un movimento, occorre scoprire, o riscoprire, il valore che il corpo ha e le sue potenzialità: è questo il fine più nobile della danzaterapia. La danzaterapia, come tutte le altre pratiche che fanno appello al linguaggio creativo, parte dal corpo poiché il corpo non inganna mai; nasce dalla danza contemporanea, che consente di esprimere le emozioni attraverso il movimento e porta a dei benefici non solo a livello emozionale, ma anche fisiologico, soprattutto in quelle persone che hanno disabilità fisiche. Molte ricerche e interventi, soprattutto negli ultimi anni, si sono orientati verso lo studio delle infinite potenzialità comunicative dell’essere umano, al di là delle differenze e sofferenze individuali. L’interesse per l’applicazione di modalità espressive non verbali in ambito preventivo, riabilitativo e psicoterapeutico è progressivamente cresciuto poiché in diversi percorsi di studio è stata messa in luce la valenza positiva che ogni “limite” racchiude in sé. La danza diventa terapeutica perché stimola le persone a confrontarsi con i propri limiti, a superarli e a trasformarli in spunti creativi. Dando ascolto al corpo e al suo linguaggio, si può prendere coscienza di alcune verità di cui la ragione non è a conoscenza e che non possono essere trasmesse attraverso la parola.

Il corpo è il luogo primo in cui e con cui viene scritta la storia di ogni uomo e le storie tra gli uomini.

Partendo dagli stessi assunti, la danzaterapia è un trattamento terapeutico “prevalentemente” non verbale che ha come punto focale il processo creativo e lo attua attraverso il movimento corporeo e la danza. L’impiego di modalità comunicative non verbali e il conseguente recupero di una dimensione corporea (rianimata e gratificata) consentono spesso di delineare un’area di piacere di contatto e reciprocità anche in contesti clinici caratterizzati da sofferenza, isolamento e chiusura, dove si pensava possibile solo un approccio assistenziale. 

La danzaterapia si propone di contribuire allo sviluppo armonico dell’individuo, attraverso l’uso del movimento inteso come mezzo per la scoperta del corpo e delle sue capacità espressive.

Il movimento, in questo ambito, non è concepito come apprendimento motorio meccanico e codificato, ma si propone di restituire all’individuo la sua unicità espressiva operando sull’educazione dell’espressione tonica e motoria. La danzaterapia può diventare un processo che utilizza, in modo terapeutico, il movimento, con l’obiettivo di aiutare alcune persone a ritrovare la propria unità psico-corporea; essa, inoltre, vuole recuperare il significato originario e autentico della danza, quello che aveva in epoche lontane. La danza, infatti, è un potente e antichissimo canale di espressione, che attraverso la sua lunghissima storia ha perso, in alcuni periodi e in alcuni luoghi (come nel balletto classico), la sua funzione fortemente catartica e comunicativa, per poi ritrovarla nella danza moderna e nei primi approcci alla danzaterapia: essa fa parte della vita dell’uomo e, come l’uomo, è colma di potenzialità. I movimenti che creiamo con il corpo, riflettono il nostro stato emotivo interiore, il nostro modo di muoverci e la nostra gestualità, come ci sentiamo e cosa proviamo realmente nelle varie situazioni che spesso cerchiamo di camuffare con la comunicazione verbale. La danza offre alle persone la possibilità di esprimere le proprie emozioni attraverso dei movimenti creativi e di diventarne sempre più consapevoli. Questo non richiede che la persona sia un ballerino professionista, poiché tutti noi, abbiamo in ogni momento una danza dentro, si tratta solo di scoprire il danzatore che ognuno ha dentro di sé!