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L’Illustrazione applicata all’Arteterapia

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Illustrazione, Arte e Arteterapia

Una forma d’espressione artistica che a oggi ancora fatica a entrare tra le alte forme d’arte è l’Illustrazione. Con il termine illustrazione si indica una rappresentazione visiva sotto forma di disegno, dipinto e altre forme artistiche.

Arte antichissima, era impiegata già dagli egizi e dai romani nelle rappresentazioni religiose su papiro e pergamena; con l’avvento del codice manoscritto l’illustrazione trova nuovo impiego nelle lettere miniate e nelle rappresentazioni sacre a pagina intera.

Successivamente, con l’arrivo della carta dalla Cina, si diffonde anche nei testi scolastici, negli erbari e più creativamente nei Bestiari e nei libri di stregoneria.

Con l’avvento della stampa si accompagna ai giornali satirici e alle prime riviste di moda, da prima in bianco e nero e in seguito anche a colori. Assistiamo alla sua massima fioritura tra il 1800 e il 1900 dove viene esaltata nel campo grafico pubblicitario coinvolgendo anche artisti abbastanza famosi, di particolare splendore sono le illustrazioni che accompagnavano le riviste dell’Art Nouveau.

Attualmente l’illustrazione e tornata a far parte quasi esclusivamente dell’editoria scolastica, per l’infanzia e limitatamente nelle pubblicazioni per adolescenti e adulti. Questa forma di espressione artistica ha l’arduo compito di riuscire a comunicare attraverso il disegno indipendentemente dal testo che accompagnano.

Esistono diversi albi illustrati che prendono il nome di silent book, dove la storia è raccontata dalle sole illustrazioni, lasciando al lettore la libertà di leggerla tra di esse. I silent book spesso sono vere e proprie poesie visive che raccontano attraverso raffinate metafore, emozioni e stati d’animo: le ambientazioni, i personaggi e i colori non sono usati solo come composizione, ma soprattutto per comunicare l’emotività del momento.

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Il lavoro dell’illustratore

L’illustratore per fare un buon lavoro dovrà essere in grado di entrare in contatto empatico non solo con la storia, ma anche con i potenziali lettori, che dovranno sentirsi coinvolti dal suo lavoro.

Un esempio è il libro di Giora Carmi, A Circle of Friends, dove le illustrazioni raccontano la storia di un bambino che, dopo aver regalato la sua merenda a un senza tetto che dorme su una panchina, per una serie di eventi avrà come premio per il suo gesto altruista un seme da cui sboccerà un girasole.

Le illustrazioni sono realizzate in bianco e nero, impreziosite da significativi dettagli colorati, per catturare l’attenzione del lettore e dare molta più enfasi alle emozioni.

Carmi spiega che la scelta di illustrare un silent book è stata dettata dalla volontà di liberarsi dall’ingombro del testo, per comunicare a un livello più profondo.

Per lui le immagini hanno il potere di stimolare molti più livelli del pensiero riuscendo così a far seguire più fili per volta, questa è la creatività che permette di raggiungere uno stato più profondo che dona un benessere terapeutico.

L’illustratore, laureatosi in arteterapia alla New York University nel 2004, parla della sua esperienza e di come l’illustrazione si integri perfettamente con l’arteterapia. L’espressione dei vissuti e delle emozioni, guidati dal processo creativo attraverso una serie di immagini di alto valore significativo, permette di raggiungere in molto meno tempo livelli più profondi del proprio inconscio, guardando al proprio stato psicologico attraverso di esse e trovandone infine giovamento interiore.

La conferma di questo si ha attraverso percorsi arteterapici con adulti, ma soprattutto con bambini che riescono a esprimere sé stessi più liberamente riuscendo a essere anche più empatici verso gli altri.

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Illustrazione e fiaba

L’illustrazione ha da sempre un rapporto molto intimo con la fiaba, quest’ultima ha un legame ancestrale con l’uomo, accompagnandolo da tempo immemorabile ed evolvendosi insieme a lui.

La fiaba ci racconta di mondi lontani, magici i cui abitanti prendono molto sul serio ansie e paure affrontandole e risolvendole attraverso metafore e simboli. Questo facilita l’accesso a un mondo immaginario, una sorta di setting parallelo alla realtà dove si possono vivere al massimo le emozioni senza però esserne coinvolti nella vita reale.

Grazie a questo potere, la fiaba trova un impiego molto prolifico nei primi anni di vita, in questa fase la capacità immaginativa conosce il suo massimo splendore, i bambini sono in grado di guardare il mondo con stupore trasformando anche le cose più banali in pura meraviglia.

L’immaginazione è quindi la capacità di mescolare processi inconsci e razionali, proprio come la fiaba, che mischia elementi del fantastico con elementi del reale: nella popolare fiaba russa Baba Jaga la strega vive un una casetta che sta dritta su due zampe di gallina, qui l’immaginazione è riuscita a unire due elementi reali per crearne uno fantastico, bizzarro e insolito.

Si può dire che il processo creativo ha aiutato l’immaginazione a superare il limite importo dalla realtà per creare qualcosa di nuovo e surreale. All’interno di un setting arteterapico (Arteterapia, Danzamovimentoterapia, Musicoterapia, Teatroterapia) per lo sviluppo dell’immaginazione, verrebbe spontaneo pensare di lasciare il bambino nella totale liberta creativa, questo è giusto solo in parte, quest’ultimo non va mai lasciato senza delle regole e un limite, è infatti il superamento di quest’ultimo a dare sfogo alla sua immaginazione.

Nell’esperienza arteterapica il limite potrebbe essere la fiaba stessa letta solo in parte, quel tanto che basta per dare al bambino la chiave che apre il suo immaginario, citando l’illustratore Gabriel Pacheco, per trovare il tema detonante; catalizzando attraverso l’illustrazione il fiume di fantasie che ne verrà fuori.

Probabilmente all’inizio si tradurrà in una serie di grovigli indefiniti e caotici, come per tutte le cose anche l’immaginario ha bisogno di tempo per svilupparsi e chiarificarsi, evolvendosi in immagini più chiare di quello che è il mondo fantastico che alberga all’interno del bambino.

La stessa definizione delle immagini fantastiche rappresenta un limite, potrà capitare che il bambino per un periodo lavori solo e soltanto su un singolo elemento, quello sarà il suo limite che, una volta superato gli permetterà di andare oltre arricchendo il suo immaginario iconico e di conseguenza il suo essere, ancora in formazione.

Nel setting arteterapico il compito dell’arteterapeuta 8professionista in Arteterapia) sarà quello di incoraggiarlo e stimolarlo ponendo sempre nuovi limiti e regole diverse che mantengano vivo l’entusiasmo e la voglia di esprimersi nelle sue potenzialità, lontano da comuni convenzioni grafiche e interpretative che spengono il fuoco della creatività.

Seguendo questo filo, l’illustrazione permetterà al bambino di raccontare la sua storia attraverso le immagini riuscendo a esprimersi su più livelli del pensiero contemporaneamente, proprio come dice Carmi, senza perdere neanche un’idea.

Il bambino deve essere libero e attivo nella costruzione della propria personalità e del proprio immaginativo, l’illustrazione come mezzo arteterapico rappresenta sicuramente un valido strumento per il potenziamento dell’immaginazione, attraverso il disegno avrà modo di concretizzare le sue fantasie, esplorare nuovi mondi fantastici e sperimentare quel senso di serenità che gli farà vivere le emozioni, anche quelle più spaventose, con la sicurezza dell’irreale.

La consapevolezza del “fare finta” lo guiderà attraverso un viaggio fantastico quanto emotivo attraverso il medium artistico a lui più consono. Qui potrà esplorare le sue emozioni accogliendole con un abbraccio o con un fendente di spada o ancora una bacchetta magica, le soluzioni sono quasi infinite.

La fiaba quindi non rappresenta solo uno stimolo, ma la vera apertura al mondo dell’immaginazione che il bambino potrà coltivare e sperimentare ma anche conservare come bagaglio futuro. Una fiaba letta durante l’infanzia viene conservata a livello inconscio trasformandosi in una risorsa futura, ancor più, l’esperienza immaginativa attivata in un contesto arteterapico diventerà un vero e proprio patrimonio creativo che continuerà a risuonare al suo interno anche da uomo adulto.

Questo è un esempio di come l’illustrazione applicata trasversalmente all’arteterapia può produrre benefici.

 

Tratto dal lavoro di Vincenzo Sanapo

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