L’apprendimento emotivo
L’istituzione scolastica, così come la società, dovrebbe porre attenzione all’apprendimento emotivo, se non addirittura esserne il luogo privilegiato. Esistono tecniche e modelli creativi, proposti dalle Arti Terapie, in grado di:
- affrontare le criticità causate dall’analfabetismo emozionale;
- promuovere e sviluppare l’intelligenza emotiva;
- aiutare l’identificazione e la denominazione dei sentimenti, la valutazione della loro intensità, il controllo degli impulsi e la consapevolezza della differenza fra emozioni, sentimenti, sensazioni fisiche e azioni.
Evoluzione storica
Ma cosa sono le Arti Terapie? Tradizionalmente le Arti sono spesso state usate come canale privilegiato per dare voce al disagio ed alla sofferenza.
Immaginiamo per esempio l’evoluzione subita dall’arte figurativa, plastico-pittorica.
Inizialmente gli artisti, soprattutto dal Rinascimento al Neoclassicismo, avevano una sola funzione: riprodurre ed immortalare la realtà circostante ma dopo l’avvento del dagherrotipo, che assolveva in modo eccellente a questa funzione, la pittura fu addirittura dichiarata morta.
Ecco che a partire dagli Impressionisti, gli artisti iniziarono a trascurare la realtà per concentrarsi su altri aspetti, fino a quel momento, completamente trascurati.
I pittori incominciarono a volgere lo sguardo non più all’esterno, bensì verso l’interno, soffermandosi prevalentemente sugli aspetti emotivi del loro “fare artistico”.
Il culmine si raggiunse nei primi anni del ‘900 quando Freud definì l’inconscio come il luogo del rimosso, che custodiva tutto quello che era inaccessibile alla coscienza.
Gli artisti, quindi, iniziarono ad indagare le loro dimensioni più intime e profonde attraverso l’arte, che diventava così strumento di indagine, conoscenza e consapevolezza di sé.
L’istinto creativo
La creatività è un fenomeno psichico e, in quanto tale, è legittimo oggetto di studio delle scienze della mente. Per Jung è l’istinto creativo a differenziare l’uomo dalle altre specie viventi, portandolo verso la spiritualità e la produzione di simboli.
Anche la psicoterapia mira allo sviluppo delle potenzialità creative latenti nel paziente, il che implica l’esistenza di un profondo legame tra il manifestarsi della creatività e la trasformazione psichica.
L’individuo che è capace di rapportarsi in modo maturo col mondo sa anche avere relazioni e produrre visioni creative restando in contatto con il proprio Sé: luogo in cui si trovano la saggezza, la vocazione e la tensione a sviluppare tutto il proprio potenziale.
Va però affrontato uno dei pregiudizi più diffusi riguardo la dimensione psichica della creatività: l’idea che pensiero creativo e malattia psichica siano non solo, in qualche modo, connessi, ma che la creatività sia il risultato della malattia.
Come ci ricorda lo psicoanalista Aldo Carotenuto, “chi ha esperienza diretta della malattia mentale o della nevrosi sa che in genere non è la patologia a rendere creativa una persona. La nevrosi è, infatti, soprattutto una sofferenza sterile. Quindi noi non possiamo spiegare una produzione artistica attraverso la patologia personale dell’artista. Ciò significa che il senso e il carattere dell’opera sono nell’opera stessa e non, come alcuni sostengono, nelle condizioni umane che l’hanno preceduta o determinata”.
Carotenuto sfata quindi il mito del binomio arte-follia, aprendo la strada al binomio arte-conoscenza. Ed è proprio in questa dimensione che si collocano le Arti Terapie.
Le Arti Terapie
Con il termine “Arti Terapie” si intende: “l’uso della creatività e dei linguaggi artistici quali intermediari delle relazioni in ogni contesto sociale, formativo e clinico. Esse:
- favoriscono la creatività, le capacità comunicative e relazionali e l’empowerment dell’individuo;
- incentivano la conoscenza di se stessi e delle proprie potenzialità, rendendo possibile l’integrazione di tutte le risorse disponibili, per il raggiungimento di una condizione stabile di ben-essere ed un buon livello di qualità della vita.
Le Arti Terapie, nella loro applicazione nell’ambito della relazione d’aiuto, si rivolgono ad un range di utenza molto vasto: scuola, contesti comunitari, psicoanimazione, salute mentale, riabilitazione di handicap, disabilità psicofisiche e sensoriali, devianza, ecc.”.
Concentrandoci proprio sulla concezione delle Arti Terapie come luogo di benessere e sull’importanza dell’applicazione dei metodi arteterapici nei contesti scolastici, alcune parole ricorrono di frequente: emozione, consapevolezza, conoscenza, relazione, apprendimento emotivo, analfabetizzazione emozionale, tutti termini cruciali e fondamentali che, nell’ambito delle Arti Terapie, acquisiscono un valore inestimabile.
Tratto dal lavoro di Sabina Andriano
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