Progetto di Musicoterapia

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Ci presentiamo:
Io mi chiamo Lucia Giordano ed insieme a Lidia Carretta, Maria Porreca e Alessia Giorgio, abbiamo avuto l’occasione di poter effettuare un progetto-tirocinio di Musicoterapia presso il centro diurno “Il Villaggio degli Eroi”, situato a Modugno (Ba).
I centri diurni per disabili sono strutture che offrono un servizio socio-sanitario e supporto educativo-assistenziale nei confronti di utenti diversamente abili di età adulta, mirando a sviluppare autonomie e competenze pertinenti alla loro età, attraverso attività di vario genere. Queste strutture permettono a tutti i disabili di avere un’alternativa alla routine famigliare e casalinga, permettendo anche lo sviluppo di veri e propri legami fra gli utenti che imparano a conoscersi, trascorrendo insieme le ore di attività programmate in struttura.
Abbiamo deciso di portare avanti questo progetto tutte insieme, collaborando nella progettazione e nella conduzione dei vari laboratori e proponendo come temi centrali, quelli del viaggio, dell’avventura e dell’unione. Il percorso intrapreso è stato diviso in semplici fasi di ricerca, scoperta e creazione. La fase di ricerca ha permesso agli utenti di percepire maggiormente i propri sensi, con i quali hanno scoperto nuovi suoni e nuove sensazioni, incrementando così la loro curiosità ma soprattutto la loro attenzione; durante la fase di scoperta hanno sperimentato un nuovo modo di suonare e comunicare tra loro anche attraverso strumenti per loro inusuali; in ultimo, la fase di creazione, nella quale il gruppo è riuscito a collaborare per raggiungere un obiettivo finale, quale poteva essere una creazione artistica collettiva, una canzone corale a canone, o il semplice ascolto del silenzio, il quale è alquanto non semplice in contesti come quello in cui ci siamo ritrovate, dove le disabilità di ciascun utente erano molto diverse tra loro e alcune anche impegnative da gestire.

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Nel corso del progetto, la musicoterapia ha permesso agli utenti di esprimersi secondo il proprio sentire, accompagnandoli alla scoperta di se stessi in un contesto libero, sicuro e spontaneo generato dalla musica, e invitandoli alla condivisione delle esperienze vissute durante il laboratorio. Gli obiettivi che ci siamo preposte e che abbiamo raggiunto con successo sono stati i seguenti:
– Stimolare la libera espressione di sé e della propria emotività anche attraverso un linguaggio analogico.
– Migliorare la gestione dell’attesa durante un’attività, e all’attenzione nei confronti di ciascun componente del gruppo.
– Migliorare le relazioni e la socializzazione.
Fondamentale è stata la compilazione di protocolli d’osservazione a fine di ciascuna seduta, per valutare l’attenzione e le risposte cognitive degli utenti, l’interazione con il gruppo e l’esposizione del singolo nella restituzione del laboratorio, perché ci hanno consentito di modulare al meglio il nostro progetto e raggiungere gli obiettivi.
È stata un’esperienza che ci ha segnato profondamente e che non solo ci ha fatto crescere a livello umano, ma ci ha fatto riflettere su quanto potenziale c’è anche nella persona Diversamente Abile, e che a volte si sottovaluta. Spesso si crede che queste persone non possano riuscire a superare i propri “limiti”, e noi abbiamo avuto la fortuna di scoprire e osservare con i nostri occhi che attraverso i linguaggi artistici espressivi della musica, dell’arte, della danza e del teatro, non ci sono limiti che tengano imprigionata una persona nel suo essere solo corpo o solo mente o…in un certo modo e basta.
Un ragazzo con problematiche linguistico-comportamentali non riusciva a rimanere nel gruppo e a rimanere in silenzio, in quanto parlava tra sé. A fine percorso riusciva a stare in gruppo, a partecipare, a sostenere il compagno e anche soprattutto a rimanere in silenzio per ascoltare il compagno o semplicemente dei suoni.
Una ragazza che non riusciva ad esprimersi attraverso il linguaggio parlato, riusciva a cantare una frase di canzone per intera, e per noi ogni volta era una gioia infinita e per la psicologa una scoperta reale. Questi sono solo alcuni dei tantissimi momenti che abbiamo potuto godere e alla quale porgiamo gratitudine e ci auguriamo che la presenza dei linguaggi espressivi analogici, le Arti, siano sempre più diffusi in questi ambiti cosi vari, delicati e preziosi, perchè crediamo sempre più nella figura del musicoterapeuta e dell’arteterapeuta in genere, come figura coadiuvante fondamentale nei contesti della relazione d’aiuto.

Tratto dal lavoro delle specializzande in Musicoterapia:
Maria Porreca
Alessia Giorgio
Lidia Carretta
Lucia Giordano

#FaiDellaTuaPassioneLaTuaProfessione

Staff Artedo

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